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Lampedusa

Isola dei Conigli

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L’Isola dei Conigli si trova sulla costa sud-ovest di Lampedusa. Famosa da sempre, per il semplice fatto che una volta ritornato a casa non puoi fare a meno di raccontarla, vantandoti di esserci stato, è stata eletta la spiaggia più bella al mondo nel 2013, d’Europa e d’Italia nel 2014 e 2015. 


Una baia incontaminata, parte della Riserva Naturale “Isola di Lampedusa”, gestita dal 1995 da Legambiente.​ L'Isola dei Conigli svolge un ruolo fondamentale da un punto di vista naturalistico. È infatti un’importante stazione di sosta per uccelli migratori ed è uno dei pochi siti accertati di deposizione di uova della tartaruga marina "Caretta Caretta" rimasti in Italia. 

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Raggiungere l'Isola dei Conigli dal centro abitato è molto semplice, anche con i mezzi pubblici. Per arrivare sulla spiaggia, e quindi immergersi nello straordinario mare che la bagna, bisognerà invece percorrere a piedi, per circa 20 minuti, un sentiero da cui, già a metà strada, è possibile ammirare uno spettacolo di quelli che non dimentichi più: dai colori unici del mare della Tabaccara all’isolotto che dà il nome alla zona. Proseguendo il percorso, potrete anche incontrare quella che fu la casa di Domenico Modugno, innamorato dell’isola al punto di trascorrervi i suoi ultimi momenti di vita. Fu proprio lui che coniò il termine Piscina di Dio, riferendosi al mare incontaminato che bagna la nostra isola.

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Dal 2021, l'accesso alla Spiaggia dei Conigli è contingentato. Possono accedervi solo un numero limitato di persone al giorno in due fasce orarie: dalle 8:30 alle 13:30 e dalle 14:30 alle 19:30. È possibile prenotare l'ingresso dal sito web: www.prenotazionespiaggiaconigli.it, dove troverete le varie modalità di prenotazione e di accesso alla spiaggia.​​

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Riserva Naturale "Isola di Lampedusa"

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Istituita dalla Regione Siciliana nel 1995, la Riserva Naturale “Isola di Lampedusa” è affidata in gestione a Legambiente Sicilia. L’area protetta si estende per circa 360 ettari lungo un’ampia fascia incontaminata della costa meridionale dell’isola e conserva le espressioni più significative della fauna e della flora sul territorio, comprendenti numerose specie note solo per Lampedusa.

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A caratterizzare il paesaggio della riserva sono i tipici valloni, tra cui Vallone dell’Acqua, Profondo, della Forbice e Tabaccara, incisioni che solcano in profondità la superficie e sboccano a mare con suggestive valli sospese o con le splendide spiagge dell’Isola dei Conigli, Cala Pulcino e Cala Galera.

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Situata al termine del Vallone della Forbice, poco distante dalla rinomata Isola dei Conigli, situata all'interno di canalone molto pittoresco, Cala Pulcino si tratta di una spiaggia di sabbia bianca mista a ciottoli levigati dal mare, che offre un bellissimo mare cristallino e trasparente dai bassi fondali. La cala è inoltre circondata da diverse grotte che rendono il paesaggio ancor più suggestivo. Raggiungibile comodamente via mare, la si può scoprire anche attraverso percorsi di trekking all’interno della Riserva Naturale, tra i quali il più suggestivo in assoluto è sicuramente quello che inizia da Casa Teresa, passando per la Riserva Naturale dell’Isola di Lampedusa che, in circa 30 minuti, vi condurrà a destinazione. Per via della lunghezza dei percorsi, la spiaggia rimane poco frequentata. Tuttavia, raggiungerla ne vale veramente la pena, perché sarete accolti da un angolo di paradiso che merita di essere visto, regalando emozioni uniche.

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Tra scorci unici al mondo, che lasciano senza fiato per la loro bellezza, emerge, naturalmente, la Tabaccara, che si trova anch'essa sul versante sud dell’isola, a fianco all'Isola dei Conigli, con la quale condivide un fascino irresistibile. La Tabaccara non è una semplice caletta, bensì una piscina naturale, un angolo di paradiso, un posto magico davvero suggestivo. L’impressione è che le barche possano volare. Per questo, è nota anche come baia delle “flying boats“, cioè delle barche volanti. Il consiglio è infatti quello di arrivarci in barca, vivendo a pieno la sensazione di "volare” sull’acqua. L’area costiera della Tabaccara è abbastanza ampia. La profondità del mare varia da poche decine di metri a qualche metro, più in prossimità della costa. In fondo alla baia c’è una grotta, dove il continuo gocciolamento di acqua dolce permette ai gabbiani e ad altri uccelli di dissetarsi e riposarsi, creando un paesaggio unico e naturale.​

Casa Teresa

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Il Dammuso Grande di Casa Teresa, situato in contrada Ponente, è la costruzione a volta più antica e caratteristica che si trova sul suolo lampedusano, nonché il più grande, il meglio conservato e quindi il più famoso. Costruito intorno al 1870, rappresenta la memoria architettonica di Lampedusa, unendo storia, cultura e natura in un’esperienza indimenticabile per i viaggiatori in cerca di autenticità e tranquillità.

 

Il Dammuso è composto da diversi ambienti realizzati con pietra viva e tetti a cupola per meglio isolare gli spazi interni dal difficile clima isolano, raccogliendo l’acqua piovana. Servito per decenni agli agricoltori sia come abitazione che come magazzino, è stato acquisito nel 1994 dalla Regione Siciliana al fine di realizzarvi un’area museale che potesse raccontare lo stile di vita dei primi coloni nelle aree rurali dell’isola. Completato il restauro nel 2006, l’area rimane accessibile gratuitamente al pubblico tutti i giorni per tutto l’arco della giornata, presentando una mostra documentaria dedicata al dammuso lampedusano, al recupero e alla fruizione delle aree archeologiche e alle emergenze paesaggistiche dell'isola. 

 

Oggi, Casa Teresa è molto più di un semplice edificio restaurato. È diventato un simbolo dell’identità culturale di Lampedusa, un luogo in cui la storia e l'identità culturale si fondono con la modernità, e dove i visitatori possono immergersi nel passato e comprendere meglio le tradizioni e la vita dei primi abitanti di Lampedusa, dando impulso alla conoscenza e alla piena valorizzazione delle risorse dell'isola.​​​​

Porta d'Europa

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Posta tra Cala Spugne ed il Porto Vecchio, la "Porta d'Europa" è un monumento di circa 5 metri di altezza e 3 di larghezza, realizzato in ceramica e ferro zincato e posizionato nel punto più a sud dell’isola, nonché d’Italia e d’Europa. 

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Voluta dall'artista italiano Mimmo Palatino, quest’opera scultorea presenta come particolarità quella di essere destinata a consumarsi nel tempo, a causa della salsedine e del sole, e di assorbire la luce per diffonderla la notte, facendo da guida alle barche che tentano di approdare in un porto sicuro.

 

Inaugurato nel giugno 2008, il monumento si ispira alla drammatica vicenda delle migliaia di migranti che, affrontando incredibili avversità, tentano di raggiungere l’Europa alla disperata ricerca di un destino migliore, consegnando, alla memoria delle generazioni future, la strage disumana di migranti deceduti e dispersi in mare. Un simbolo che aiuti a non dimenticare e che inviti alla riflessione e alla meditazione su quanto tragicamente sta avvenendo ancora ogni giorno sotto agli occhi di tutti.​​

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Santuario della Madonna di Porto Salvo

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Lampedusa non è solo una destinazione di mare e sole, ma un luogo dove la spiritualità e la devozione hanno trovato un rifugio prezioso. Accanto alle spiagge dorate e ai panorami mozzafiato, il Santuario della Madonna di Porto Salvo svela un aspetto più intimo dell’isola, un’atmosfera trascendentale che si fonde con la bellezza naturale. Questo santuario rappresenta non solo una testimonianza di fede, ma un abbraccio di luce che avvolge coloro che vi si avvicinano. 

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L’origine del Santuario della Madonna di Porto Salvo risale al lontano 1202, quando i pescatori e i marinai, con i loro destini legati indissolubilmente al mare, cercavano conforto e protezione in tempi di pericolo. Fu così che nacque il desiderio di erigere un luogo sacro in onore della Vergine Maria, come “Salvatrice del Porto“, da cui il nome Porto Salvo. Questo legame profondo tra la fede e il mare, che ha ispirato la costruzione del santuario, ancora oggi accoglie i fedeli e i visitatori con la sua atmosfera di devozione e serenità. Il santuario è, infatti, molto più di un luogo di preghiera; è un simbolo di speranza e di solidarietà. La Madonna è considerata una madre e una guida per tutti, indipendentemente dalla fede o dall’origine, diventando un luogo di accoglienza per chiunque cerchi rifugio, conforto o momenti di tranquillità. 

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Una testimonianza storica la troviamo nella relazione che il governatore Bernardo Maria Sanvisente inviò a Ferdinando II, da cui si evince che la grotta fosse divisa in chiesa cattolica e moschea maomettana. Durante la seconda guerra mondiale, però, il santuario venne distrutto da un bombardamento, lasciando indenne la statua della Madonna. La guerra non fece vittime sull'isola e i lampedusani devoti, riconoscenti di ciò, ricostruirono il santuario.

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Molto particolare è la festa che si celebra il 22 settembre di ogni anno in onore della Madonna di Porto Salvo, in quanto la Sacra Statua viene portata a spalla dai fedeli che con alte grida di “evviva” percorrono le vie dell’isola. L’atmosfera è carica di fede e allegria, con preghiere, canti e momenti di comunione condivisi da tutti. La Festa della Madonna rappresenta un rito che unisce la comunità e dimostra il profondo legame tra la gente di Lampedusa e la loro protettrice celeste.​​

Chiesa e Statua della Madonna di Porto Salvo

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Tappa iniziale della processione che si svolge in occasione della festa della Madonna di Porto Salvo è la parrocchia San Gerlando, che sorge su Piazza Garibaldi, quasi al centro di Via Roma, ed è la chiesa principale dell’isola, nella quale si svolgono tutte le celebrazioni. Durante la costruzione del primo edificio si decise di ostruire il passaggio alle antiche gallerie sotterranee che collegavano la zona ad altre in vari luoghi dell’isola: queste ultime furono rifugio della popolazione civile durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

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All’interno della chiesa è collocato il crocifisso “Milagro”, realizzato dall’artista cubano Alexis Machado con i remi delle barche dei pescatori e donato da Papa Francesco in ricordo della sua visita del 2013. Fuori dall’edificio si trova, invece, il Mosaico dell’Umanità, inaugurato il 20 giugno 2018 e costruito dall’artista Roberto Joppolo. Si tratta di una struttura interna a forma di croce latina, formata da tanti tasselli in ceramica policroma che rappresentano i volti dell’umanità e convergono verso la figura del Santo Padre, simbolo di fraternità universale.

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Ad alcune centinaia di metri dalla Chiesa di Lampedusa, attraversando il corso principale della Via Roma, emerge anche la Statua della Madonna di Porto Salvo. Il monumento è stato voluto nel 1993 dalla comunità per celebrare il 150° anniversario dalla costituzione della colonia e dalla restaurazione del simulacro della Madonna di Porto Salvo ad opera del Sanvisente. Posta su Piazza Castello, la statua si affaccia sul porto, accogliendo i naviganti giunti sull'isola.​

Madonna del Mare

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La Madonna del Mare di Lampedusa è uno dei punti di immersione più famosi nell’Arcipelago delle Pelagie. Si trova appena fuori la baia dell’Isola dei Conigli, su una base posta a 15 metri di profondità, davanti ad un arco naturale incrostato di coralli e pesci colorati, ed è un luogo ideale per i fotografi subacquei e per coloro che vogliono esplorare la vita nelle profondità marine.

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La statua fu fatta realizzare dal noto giornalista Roberto Merlo, dopo essere scampato ad un grave incidente subacqueo, per rendere omaggio alla Santa Patrona di Lampedusa, la Madonna di Porto Salvo, protettrice dei pescatori e di tutti coloro che vivono il mare. ​Era un 22 settembre di un’altra epoca, quando lo scrittore fu colto da un malore durante un’immersione e tutta l’isola, in giubilo per la festa della Madonna di Porto Salvo, si fermò per andare a sincerarsi che non fosse in pericolo di vita.

 

Lui, per ricambiare l’affetto della popolazione, fece realizzare questa statua in bronzo, benedetta nel 1979 da Papa Giovanni Paolo II a Piazza San Pietro, e la fece calare, alla presenza di tutti gli abitanti. Anche Papa Francesco, durante il suo viaggio a Lampedusa del 2013, ha dedicato una preghiera alla Madonna del Mare, che è sicuramente divenuta negli anni uno dei più frequentati siti di immersione dell’isola.​

Faro di Capo Grecale

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Immerso nell’incessante flusso del Mediterraneo, il Faro di Capo Grecale emerge sulla punta nord-orientale di Lampedusa, diventando un punto di riferimento vitale per la navigazione e simbolo di accoglienza e solidarietà per la comunità isolana. La sua luce, brillando costantemente nella notte, è stata un faro di speranza anche per coloro che attraversavano mari perigliosi in cerca di una vita migliore. In un mondo segnato da conflitti e disastri umanitari, il faro rappresenta un simbolo di pace e compassione, una testimonianza tangibile della capacità dell’umanità di tendere una mano a chi è in difficoltà.

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Costruito nel 1859, con i suoi 50 metri di altezza, è il secondo faro d’Italia per altezza dal mare e rappresenta un simbolo iconico dell'isola. L’ascensione dei 126 gradini che portano alla balconata del faro offre un’esperienza unica ai visitatori. Da lassù, lo sguardo spazia su un panorama che toglie il fiato: l’isola selvaggia e incontaminata, le onde cristalline che si infrangono sugli scogli, e all’orizzonte, come perle preziose, le isole circostanti. In giornate particolarmente limpide, è persino possibile scorgere la linea costiera della Sicilia, un legame tangibile con la terra madre che sottolinea le profonde connessioni storiche e culturali di Lampedusa.

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Durante i suoi oltre 160 anni di storia, il Faro di Capo Grecale ha assistito al susseguirsi di eventi epocali e trasformazioni sociali. Ha visto il sorgere e il tramontare di due guerre mondiali, l’avvento di tecnologie rivoluzionarie che hanno trasformato la navigazione marittima, e l’arrivo di nuove generazioni sull’isola, ognuna portatrice di speranze e sogni. In un’epoca in cui la solidarietà e l’inclusione sono più importanti che mai, il Faro di Capo Grecale rimane un faro luminoso, guidando il cammino di chi cerca un porto sicuro nelle tempeste della vita.

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Accanto al Faro di Capo Grecale, sorge un’altra attrazione unica: la Panchina Gigante, un’opera d’arte che invita i visitatori a sostare e contemplare la bellezza mozzafiato dei dintorni. Questa imponente panchina, offre un luogo privilegiato per sedersi e immergersi nell’atmosfera incantata di Lampedusa, osservando l’orizzonte infinito del mare e contemplando la vastità del cielo. La panchina diventa un punto di incontro tra l’uomo e la natura, un luogo dove il tempo sembra fermarsi e ogni preoccupazione svanire. I visitatori possono sedersi, respirare profondamente e lasciare che la maestosità del paesaggio li avvolga, offrendo loro un momento di pace interiore e serenità.

Albero Sole

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Anche visitandola via terra, Lampedusa regala panorami eccezionali ed uno dei modi migliori per scoprire queste bellezze è senza dubbio percorrere la strada panoramica che si snoda lungo tutta la costa nord e che, partendo dal faro di Capo Grecale, giunge presso l'Albero Sole, passando per l’Isola dei Conigli, attraversando scenari desertici e facendo soste nelle piazzole dove la vista sulle falesie che precipitano a picco nel blu del Mediterraneo lasciano senza fiato.
 

In particolare, con i suoi 133 metri sul livello del mare, l'Albero Sole è il punto più alto di Lampedusa e uno dei posti migliori da cui godersi il tramonto. Proseguendo per oltre un km sulla strada che porta all’Isola dei Conigli, è presente un grande spiazzale in cemento dove, all’interno di una piccola costruzione di pietra viva, è collocato un crocifisso di legno, molto venerato dagli isolani.

 

Oltre il muretto di sicurezza, è possibile ammirare tutta la maestosità del sole che si perde dietro l’orizzonte, il tutto in un contesto di pace assoluta. La vista vi lascerà a bocca aperta, mentre potrete ammirare il sottostante faraglione dello Scoglio a Vela, le falesie a picco sul mare e, meteo permettendo, anche l’isolotto di Lampione e l’isola di Linosa.​

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